«Hostess, scusi, il comandante è ubriaco?» In volo i passeggeri danno sfogo alle loro paure più ataviche, alle frustrazioni più intime, e sotto stress possono perdere il contatto con la realtà. Ecco cosa si sono sentite chiedere le assistenti di volo, ovvero: le 28 domande da non fare mai a una hostess.
Anche il frequent flyer più brillante ha una domanda da sempliciotto nascosta nei ricordi dei suoi voli più bui. Alla fine, siamo tutti sulla stessa barca, anzi sullo stesso aereo e in questo articolo abbiamo voluto metterci dalla parte di hostess e steward che ogni giorno, da anni, si sentono domandare le stesse cose, calmano le paure più ataviche, combattono con le nevrosi più fastidiose. Succede tutto in volo, perché il «mondo degli aerei» non finisce di stupire i passeggeri. Anche se già in aeroporto le domande sono a volte incredibili: «Scusi dov’è il binario?». Oppure: «Sto cercando il mio gatto (leggi «gate»).
L’oggetto mistico per eccellenza in aereo? Le intervistate (Hostess Alitalia e Ryanair e altre compagnie) sono concordi: «La toilette. Come se il fatto che sia lassù, cambiasse tutte le normali regole di funzionamento». Dicono: «Molti passeggeri guardano la porta per minuti, tentando di capire come aprirla. Eppure c’è una maniglia, come dappertutto…», ma la parola “volo” si lega a “tecnologico” e quindi le persone cadono in panico preventivo. La paura più grande? Che il comandante non sappia guidare. Evidentemente il film L’Aereo Più Pazzo del Mondo ha lasciato traumi indelebili nell’inconscio delle persone. E l’inconscio, tra le nuvole, vola.
1. PER INIZIARE: SCUSI DOVE MI DEVO SEDERE?
Per molti passeggeri leggere il biglietto è come interpretare la cabala. Numeri, lettere.. che cosa indicano? Eppure è come quello del cinema…
2. COME SI CHIAMA QUELLA MONTAGNA CHE SI VEDE LAGGIÙ?
Ci pensano così, come le reginette di Google Map. Ma la verità è che siamo a 10.000 metri di altezza, fuori si vede solo terra (oppure vedi solo nuvole, ma lo chiedono anche di notte: «Dove siamo?»)…Noi come facciamo a saperlo?
3. IN VIAGGIO DALLE MALDIVE A MALPENSA: «QUELLA È LA SARDEGNA?».
La questione geografica attanaglia in ogni modo i nostri passeggeri, ma non sempre la mappa del mondo è chiara. In viaggio da Verona alle Canarie hanno chiesto: «Oggi passiamo da Tel Aviv?»
4. MA QUANDO PASSIAMO SOPRA L’EQUATORE VEDIAMO LA LINEA?
«Signora non ci sono linee disegnate sull’equatore» (E comunque da qui – come sempre – non le vedremmo).
5. COINCIDENZE: PER PROSEGUIRE VERSO BRINDISI RESTO SULL’AEREO?
C’è chi pensa (o spera) che l’aereo che arriva da Vienna e atterra a Milano, poi riparta per la seconda fermata: Brindisi, finalmente a casa. (Per chi non fa differenza tra aereo e pullman. Evidentemente è il nome che ha creato confusione: Air-Bus).
6. A TRE MINUTI DALL’ATTERRAGGIO: POSSO ANDARE IN BAGNO?
Abbiamo viaggiato tre ore, ma proprio adesso dovevi aspettare? Sempre per chi teorizza l’Air-Bus.
7. MENTRE UN ALTRO PASSEGGERO STA MALE: SCUSI POSSO AVERE UN SUCCO?
Ma ora? Aiuto…!
8. ATTERIAMO DOPO 20 ORE DI VOLO: MA CHE FATE, RIPARTITE SUBITO?»
«No signora, anche noi abbiamo una vita». (Dormiamo).
9. AH, MA VOI MANGIATE?
Sempre su un volo a lungo raggio, dopo 10 ore, passano dalla cucina e ci vedono che stiamo cenando. E scatta sempre la domanda, con aria di stupore: mangiate? Passeggeri: siamo umani! (E sì, mangiamo).
10. CHE BUONE LE LASAGNE, MI DA LA RICETTA?
«Ma noi non l’abbiamo». «Ah non cucinate voi?». «No mi spiace». (E ci mancherebbe pure quello… Più volte hanno chiesto: «Oggi ci fate gli spaghetti allo scoglio?» – sono i preferiti -).
11. SCUSI LO PUÒ METTERE IN FRIGO?
Chiede una signora porgendomi un vassoio di cassatelle… «Non abbiamo una vera cucina!».
12. MA QUANDO SIETE VECCHIE VI METTONO A TERRA?
«Sì, a cucinare…(Finalmente no?)».
13. SCUSI LEI SA CHI SONO IO?
Non poteva mancare, nemmeno qui: il vip seduto in prima classe con un biglietto di seconda: «Forse non mi ha riconosciuto, sono Xxxxx ». «Mi spiace, si deve alzare lo stesso». «Ma qui c’è posto». «Sì, ma si paga».
14. PERCHÉ NON POSSO USARE IL BAGNO DELLA PRIMA CLASSE?
Beh, in effetti se lo usassero tutti non sarebbe più il bagno della prima classe.
15. PRIMA DEL DECOLLO: SCUSI MA SI PUÒ USARE LA TOILETTE ANCHE A TERRA?
Sono quelli che pensano che in cielo si possa buttare liberamente qualsiasi cosa, masi proccupano del decoro della pista di decollo. Di solito sono gli stessi che entrano in bagno e non si chiudono a chiave e quando apri la porta ti guardano come se fossi tu il colpevole.
16. SCUSI COME SI APRE LA TOILETTE?
Ci mettono un po’ a fare questa domanda, non dopo aver dedicato almeno 5 minuti alla contemplazione di questo oggetto mistico. Poi, si arrendono al mistero, e chiedono: da dove apro? «Con la maniglia…»
17. DOV’È PER TIRARE L’ACQUA?
«Vabbè, lo faccio io! (Pure questo)». Il rapporto con la toilette è, chiaro, è molto difficoltoso.
18. CI FA UN ATTERRAGGIO DOLCE?
«Scusi per questa volta può chiedere al comandante di fare un atterraggio soft? Perché odio davvero l’atterraggio». (Come se il comandante provasse in tutti modi a farlo rischioso).
19. MA IL PILOTA HA BEVUTO?
Domanda che arriva classicamente nel mezzo di una turbolenza, perché l’aereo balla. Diretta o più sottile («Lei lo conosce da tanto il pilota? Viaggiate spesso insieme?»).
20. CON UN TEMPORALE BIBLICO: SCUSI PERCHÉ NON PARTIAMO?
Sotto un diluvio, con tuoni e fulmini: «Ma davvero non partiamo per due gocce d’acqua?», sottointendendo che il comandante sia un codardo… (I passeggeri a terra sono molto coraggiosi. Si trasformano in cielo).
21. GLIELO DICO: STIAMO PRECIPITANDO, PUÒ COMUNICARLO AL COMANDANTE?
«C’è solo un forte temporale, non si preoccupi». Ma diciamolo, se solo fosse vero, lo saprebbe già.
22. SIGNORINA, IL CIELO FUORI È IMMOBILE: SIAMO FERMI!
«Sembra solo, signora, perché non ha punti di riferimento». (E se fossimo fermi, cadremmo).
23. SCUSI, QUESTO AEREO QUANTE VOLTE È CADUTO?
«Signora, non si preoccupi, non è una cosa che capita facilmente…» (E comunque grazie!) (E comunque se fosse caduto proprio questo, ora non sarebbe qui!).