Cavalcare l’Oceano sulla leggendaria Mexican Pipeline, sdraiarsi sulla Playa de Amor, aspettare i pescatori a Puerto Àngel, partire in taxi per un mare di dune. Siamo a Puerto Escondido, appena sotto gli Stati Uniti, dove tutto è possibile.
Il Messico assolato, sconosciuto, la sua atmosfera e la siesta diventano l’altrove zingaro e desiderato per fuggire, per buttarsi tutto alle spalle.
Nonostante le belle spiagge e l’anima rilassata, Puerto Escondido è relativamente trascurata dal turismo europeo, come gran parte delle località messicane affacciate sull’Oceano Pacifico. I viaggiatori del Vecchio Continente, infatti, paiono più che altro dirigersi verso lo Yucatan, o se vogliamo il Messico caraibico, a differenza di tanti viaggiatori statunitensi. Ed è un peccato, data la bellezza di questa costa selvaggia, che alterna baie appartate ad ampie distese di sabbia dorata, dove il Pacifico rovescia onde gigantesche.
La città è animata e vivibile, piena di caffè e buoni ristoranti, mentre le sistemazioni hanno un ottimo rapporto qualità prezzo. Gli amanti del birdwatching avranno di che sbizzarrirsi, dato che nei dintorni di Puerto Escondido si trovano diverse lagune costiere, tra cui quella di Manialtepec, popolata da ibis, aironi e pellicani, e il Parque Nacional Lagunas de Chacahua, che comprende la laguna omonima e quella di La Pastoría. L’intera area, tra corsi d’acqua e isole orlate di mangrovie, offre asilo a numerosi uccelli, oltre che a tartarughe e coccodrilli.
Chi cerca un po’ di Messico autentico non deve perdere una puntata a Puerto Àngel, un minuscolo villaggio di pescatori su una baia protetta da due promontori. Ogni mattina vedrete le barche prendere il mare aperto, che brilla azzurro oltre gli scogli, e il molo animarsi di commercianti e gente comune al loro rientro, dopo la pesca. A pochi chilometri da Puerto Àngel il litorale di Zipolite, con le sue capanne di legno e gli alberghetti economici, è fin dagli anni ’70 sinonimo di fuga a basso costo nella natura. Fra le tante spiagge, la graziosa Playa del Amor si è fatta una certa fama tra i cultori del nudo integrale.
Le colline che fiancheggiano il litorale orientale si ammantano di foreste e l’acqua del mare diventa ancora più cristallina. Sono le Bahías de Huatulco, chilometri di calette sabbiose delimitate da scogli, molte delle quali accessibili solo in barca o da piste più o meno carrozzabili. Da non perdere la Playa India, nella baia di Chachacual, anche se non è detto che il taxi accetti di portarvi, visto lo stato della strada. L’oceano è relativamente calmo e al largo sono presenti alcune belle formazioni coralline. Purtroppo, come dice la gente del posto, il paradiso ha i suoi costi e qui il budjet per le sistemazioni aumenta. Tuttavia, se volete sfiorare lo scenario, è possibile raggiungere le Bahías in autobus da Puerto Escondido e fare rientro in serata. Naturalmente, non prima di aver goduto del tramonto sul Pacifico, tra le grida degli uccelli e le poche barche che ondeggiano davanti a noi.