La Costa Azzurra sempre raffinata, à la page e un po’ snob, frequentata da artisti e scrittori fin dai primi del ‘900, non delude mai. Anzi, ogni volta stupisce. Piace, forse per collezionare personaggi famosi, magari per imbucarsi su uno dei tanti yacht dei ricconi che incrociano questi mari. Oppure semplicemente perché è bella e affascinante, ricca di cultura e di natura.
ECO-SLOW E ANCHE CHIC
Pensate a un viaggio tutto relax. In treno, viaggio nel viaggio. Oggi da Milano si raggiungono Montecarlo, Nizza, Antibes, fino a Marsiglia con il treno Thellò, brand di una giovane compagnia che propone le tratte verso la Côte e ritorno a tariffe accessibili. Arrivati a destinazione poi si va ovunque con i mezzi. Perché in tutta la regione si può viaggiare a bordo dei bus con € 1,50.
BIOT, LÈGER, I VETRI
A Biot prima tappa, per la visita al museo Fernand Léger , accolti dallo spettacolo degli enormi tableau in ceramica all’entrata. Léger che qui visse per lunghi anni acquistò il terreno, su cui poi fu costruito il museo, poco prima della sua morte come omaggio postumo della moglie e dell’amico Baquier, che fu donato allo stato francese negli anni’ 60 con tutte le 600 opere, ceramiche, statue, quadri, arazzi.
Giardino spettacolare che ospita alcune grandi opere, è emozionante la vista serale. Prima è bello perdersi fra le viuzze di Biot paesino collinare tra Nizza e Antibes che fu un importante centro di produzione della terracotta, ora soppiantata da quella dei vetri artistici e artigianali, con artisti vetrai confluiti da ogni dove ad aprire i loro coloratissimi atelier (oggi una quindicina di varie dimensioni) . Interessanti vetri soffiati a mano, creazioni rare, come quelle dell’Atelier Pierini in un vecchio mulino e della Verrerie de Biot.
ANTIBES, JUAN LE PINS E IL JAZZ
Antibes, adagiata sul promontorio, campione d’eleganza e fascino discreto nella Baia degli Angeli, è una delle località più interessanti della Costa Azzurra. Concentra le atmosfere iconiche della Regione, il fascino degli anni ruggenti: rilassata, frizzante e vitale. Ha il suo cuore pulsante nel porticciolo, pieno di barche da pesca e da diporto, con molti ristoranti e bistrot proprio sotto i Remparts, i famosi bastioni.
Juan-les-Pins è di fatto la parte più vivace di Antibes, dove ogni estate si svolge il Jazz à Juan, uno dei festival jazz più famosi in assoluto. Arrivato alla 54esima edizione, si terrà dal 10 al 19 luglio con artisti di levatura mondiale. Una vocazione storica questa che si concretizzò nel 1960, quando si tenne il primo Festival europeo di Jazz. Sbarcato a Juan-les-Pins casualmente, il jazz vi trovò da subito la linfa e l’energia che produssero il mito mondiale del «jazz age» e degli «enfants du jazz».
Tutto inizia nel 1923 come in una favola: una giovane coppia di americani, i Murphy – belli e straordinariamente ricchi – si stabilisce a Cap d’Antibes in una sontuosa villa battezzata «America» portando con sé i ritmi folli che già imperversavano negli States. Ecco il segreto appassionante che ha fatto di Antibes la capitale della musica afro americana. Ma anche dell’arte e della cultura moderna. I Murphy ricevono e coinvolgono i loro amici preferiti, gli scrittori John Doss Passos, Ernest Hemingway, Jean Cocteau, pittori come Fernad Léger, Pablo Picasso, e molti altri. Il resto è storia, ancora presente in luoghi e atmosfere degni di Tenera è la notte, per sentirsi come Zelda e Scott Fitzegerald.
ZELDA, SCOTT E IL BELLES-RIVES (e anche la pétanque)
Ecco un altro buon motivo per venire a Juan Le Pins. Proprio il nostro Francis Scott e la moglie abitarono alcuni anni in una villa sul mare, che poi diventò un hotel, il Belles-Rives. Forse non è da tutti soggiornarvi o cenare, anche se ne varrebbe davvero al pena. Ma almeno un cocktail, al Fitzgerald bar, vale tutta la poesia del posto. Ulteriori imperativi categorici. Intanto, la pétanque, il gioco delle bocce che qui si pratica ovunque. Quindi se nella zona dei locali il profumo del cibo etnico è persistente e l’atmosfera un po’ decadente, nella Vieil Antibes, stretto fra le mura medievali, il mercato provenzale coperto è un passatempo imperdibile per gli amanti di formaggi, spezie, frutta e fiori, olio e marmellate, miele e lavanda e saponi di Marsiglia profumati.
PICASSO AL CASTELLO
Fra i tanti pittori approdati qui rifulge sicuramente Picasso, a cui è dedicato il museo che si trova nel bellissimo Castello Grimaldi. Lo stesso Picasso lo ha usato come studio per diversi mesi. Qui, oltre alle opere del genio catalano, si possono ammirare i lavori di Léger, Mirò and Ernst e un’interessante collezione di ceramiche realizzate a Valliauris.
E ORA MACARONS
Famosi oramai in tutto il mondo troneggiano nelle vetrine. Comprarli e mangiarli subito tutti è ovvio, ma si può fare di più. Un corso da Christian Cottard, chef pâtissier de La Closerie ad Antibes. Due ore intense per vedere come dal nulla nascono queste delizie colorate. Et enfin voilà les macarons. Un’idea in più da inserire nel vostro itinerario di viaggio. I corsi si prenotano direttamente presso la pasticceria La Closerie.
NIZZA, AL RIENTRO
Non ha bisogno presentazioni. Nizza è un incrocio di luoghi «mitici», come il mercato dei fiori, i tanti locali e negozietti e boutique dove trovare inedite borse o la camicia dell’estate da AgnesB o la sempre affascinante promenade des Anglais. Per una pausa, il ristorante della spiaggia Beau Rivage è l’indirizzo giusto. Menu semplice e leggero soprattutto a pranzo con specialità nizzarde, cocktail in riva al mare e cena sotto le stelle.