Le agenzie, il 25% e il credito
Le agenzie, il 25% e il credito
Nel codice del consumo e nei contratti dei t.o. il 25% di acconto alla prenotazione c’è da sempre. Anche se finora, per consuetudine, le adv hanno versato quasi sempre a saldo, capitalizzando un utile supporto di cash flow. «Ora il problema – spiega Cinzia Renzi, presidente Fiavet – è che malgrado tutti i protocolli e gli impegni pubblici le banche stanno bloccando i fidi alle agenzie anche per poche centinaia di euro». «Allora è certamente vero che gli operatori comprano posti e prendono impegni – continua Renzi – ma cominciando proprio ora a chiederci il famoso 25% alla prenotazione, rischiano di inginocchiare molte imprese del trade, già in crisi di liquidità su un mercato incerto e lento». E non è solo un problema di cash flow: «I clienti fedeli ad esempio - spiega Renzi - sono il grande patrimonio nel portafogli delle agenzie. Sono quelli che ci telefonano per assicurarsi i posti sulle date di picco, magari anche per pratiche importanti, e magari da lontano. E per consuetudine pagano solo a saldo. In molti di questi casi l'acconto è improponibile, dovremo anticiparlo noi? L'agenzia perde cashflow, mentre sull'acconto non incassa utili, come invece accade sul saldo». La soluzione dunque, una volta riconosciute le reciproche ragioni, va cercata nel dialogo tra trade e fornitori: «È un rapporto da riscrivere – dice Renzi – verso un equilibrio che sia davvero proficuo per tutti, e dannoso per nessuno. Siamo pronti a parlarne».
«Il ventre molle della filiera»
Cinzia Renzi sinetizza il senso della protesta che in questi giorni attraversa la distribuzione sulla questione dell'acconto. «Note ufficiali sono state diffuse dalla stessa Fiavet Nazionale, da Service Team, la società di servizi del polo distributivo che fa capo alla Exito di Isoardi, e da Andrea Donati, presidente di Fiavet Toscana che tra l'altro invita le agenzie a fare sistema, e commenta: «Credo che l'intermediazione, che non gode di ottima salute a prescindere dalla crisi, debba domandarsi se la colpa di questo stato di cose sia proprio tutta sua, oppure di un sistema di fornitori, tour operator e vettori in primis, che l'hanno costretta a essere il ventre molle della filiera, erogando o non erogando una commissione congrua che le consentisse di patrimonializzarsi. Tale lacuna ci viene oggi fatta pesare dagli istituti di credito nell'ipotesi di ricorso allo scoperto». E conclude: «I tour operator, oggi così compatti nella richiesta del 25%, farebbero bene a domandarsi se questa politica sarà vincente per loro».
Fonte: L'Agenzia di Viaggi
|
|
Richiesta Informazioni |
per richiedere informazioni su questo pacchetto di viaggio compilare il seguente modulo: |
|
|
|
|