Gli aereoporti più piccoli del mondo
Vi è mai capitato di partire o atterrare in aeroporti estremamente piccoli? Uno scalo con una sola o al massimo 2 piste, magari pericolosamente corte o circondate da impervie montagne o minacciosi oceani, o così remoti da non possedere nemmeno le comodità basilari per un viaggiatore?
Opodo ha proposto la classifica degli aeroporti più piccoli del mondo, luoghi per cuori ben saldi, capaci di sopportare emozioni forti in atterraggio e decollo, ma anche spettacoli indescrivibili: la loro dislocazione è sempre in posti tanto meravigliosi quanto difficili da raggiungere.
C’è Saba, vicino a St. Martin (che già di suo ha quel bell'aeroporto con gli aerei che salutano da vicino i bagnanti mentre stanno per toccare terra): spettacolo caraibico e pista più piccola del mondo (400 metri, tempo che neanche la vedi ed è finita).
C’è Gustaf III, che a dispetto del nome non si trova in un posto sperduto dei Paesi Bassi, ma non troppo distante da Saba; che però surclassa per i suoi 680 metri di pista e la capacità di accettare aerei da 20 posti! Saliamo in quota. Molto in alto. Sempre più in alto. Nepal, Lukla. Da qui partono le scalate per l’Everest. Pista che termina con uno strapiombo, tempo che cambia da un momento all’altro, piloti dotati di tranquillanti. Per i passeggeri non c’è problema. Chi arriva qui parte per le vette del mondo, se per caso dimostra paura in atterraggio viene spedito subito a casa.
Infine l'aereoporto di Barra in Scozia e quello delle Svalbard, in Norvegia. Il primo aperto solo due volte alla settimana e con una pista di sabbia (e ci vuole fantasia però); il secondo unica possibilità di raggiungere l’arcipelago delle Svalbard sotto tempeste di neve, nebbie e quant’altro.
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