Muscat, antica bellezza
Rientrati dall'Oman nelle umide nebbie. Il viaggio è cominciato nella storia, in mezzo alle montagne punteggiate di antichi villaggi in terra e attraverso le dune del deserto e il mare turchese, si è concluso a Muscat, esempio di capitale moderna, frutto di un progetto di politica economica di grande respiro e acume. Le case in argilla o in pietra addossate alle montagne hanno un che di camaleontico: ci sono ma dissimulate. Sembrano osservare il passante sperando di non esser viste. E invece il ricordo della loro antica bellezza traspare dalle travi di palma sfilacciate, dalle travature lignee dipinte che s’intravvedono dalle finestre spalancate.
I palmeti, alla base dei villaggi o intorno alle città e ai forti sono così fitti e la superficie vista dall’alto dà un tale senso di leggerezza e abbondanza che non si vorrebbe più distogliere lo sguardo dal quel mare grigio-verde. Un pensiero va alla notte stellata passata nel mezzo alle Wahiba Sands e ad un’altra notte stellata in cui abbiamo assistito alla deposizione delle uova da parte di una grossa tartaruga verde sulla spiaggia di Ras Al Jinz. Grande emozione. Prima della capitale sono state le acque turchesi del mare a darci sollievo e frescura. Che contrasti, dune e onde, argille e sabbie, azzurro e vaniglia. Muscat ha gratificato la smania di voci nei mercati, sui banchi del pesce, pieni di esemplari tropicali, e tra le vie del suq, impregnate di fumo d’incenso.
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