Ladakh: Sensazioni di Viaggio
In Ladakh, quelle nuvole… troppo bianche, troppo gonfie; quei cieli… troppo blu, troppo estesi, quelle stelle troppo vicine e numerose per essere ignorate.
Una mattina mi sono svegliata poco dopo che il sole era sorto e sono uscita a fare due passi.
Il nostro campo è vicino a un accampamento di nomadi. Già qualche donna si aggira fuori dalle tende nere di lana, qualche bimbo, nudo, girovaga sbadigliando.
Dai tubi dei camini si spande il fumo del fuoco appena acceso dentro le tende e dal muschio sparso in cuscinetti ovunque nella vallata evapora l’umido della notte, attratto dal calore del sole. Gli animali brucano tutto intorno. Nel corso della giornata si sale su un passo e il vento gelido travolge i nostri capelli e le infinite preghiere colorate. Giù nella valle, nelle oasi di montagna, fervono i lavori per la raccolta del grano, dei fiori e delle albicocche. Dentro un monastero ci sono dei monaci bambini, concentrati nella preghiera. Il rosso delle loro vesti mi disorienta. Fuori dalle mura del monastero c’è una vecchia, tante rughe quanti sono gli anni, perle di fiume alle orecchie e coralli al collo. Prega, ride, si gira e se ne va….
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