Il deserto di Karakum in Turkmenistan
Il deserto del Karakum, che nella lingua locale significa le sabbie nere, copre oltre 40.000 km quadrati, pari circa al 70% della superficie del Turkmenistan, nel cuore dell’Asia Centrale. Il Karakum ha caratteristiche uniche, che lo differenziano dalla maggior parte dei deserti del mondo: qui si trovano infatti i takyr, particolari conche separate da dune di sabbia e modellate costantemente dai forti venti, e alcune grandi depressioni che un tempo erano fondali marini o letti di fiumi, prosciugati nel corso dei secoli. La caratteristica colorazione scura, quasi nera, delle sue sabbie è dovuta in parte alla presenza di un sale molto particolare, depositatosi in seguito all’evaporazione delle acque, e in parte ai resti dei depositi minerali alcalini presenti nell’area. Le piogge, come in quasi tutti i deserti, sono molto scarse e le uniche acque che raggiungono il Karakum sono quelle dei fiumi Tejen e Murgab, che scendono dalle montagne dell’Hindu Kush, del fiume Amu Darya e di un canale artificiale costruito nel 1954, che, con i suoi 1.400 km, è il più lungo del mondo.
Il clima del Karakum è di tipo semi desertico o steppico ed è caratterizzato da una notevole escursione termica annua: d’inverno, a causa dei forti venti provenienti dall’Artico e dai bassopiani siberiani, la temperatura è molto bassa e non è raro che la neve imbianchi le dune, mentre d’estate il clima è molto caldo e secco e le temperature salgono oltre i 35- 40 gradi. Nel Karakum crescono solo acacie da deserto e saksaul, arbusti spinosi locali, ma nelle oasi, grazie alla presenza dell’acqua, si coltiva persino il cotone. Questo deserto è particolarmente ricco di giacimenti di gas naturale e petrolio, che costituiscono la maggior ricchezza del paese, ed è noto per il celeberrimo cratere di Darwaza.
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