Anche l’Italia vuole il body scanner
Anche l’Italia vuole il body scannerAnche il ministro degli esteri Franco Frattini si è detto favorevole all’utilizzo negli aeroporti italiani dei nuovi body scanner antiterrorismo, le macchine che ‘spogliano’ virtualmente i passeggeri alla ricerca di ogni e qualsiasi arma o esplosivo nascosto sul loro corpo, introdotte da molti Paesi, Usa in testa, dopo l’attentato sventato a Natale sul volo Delta 253 Amsterdam-Detroit.
Ferve intanto la discussione intorno alle possibili violazioni della privacy perpetrate dall’indiscreto strumento, in Gran Bretagna – dove ne è stata da poco decisa l’installazione – addirittura si parla di violazione delle leggi sulla pedo-pornografia, per le immagini di bambini che lo scanner rileverebbe e verosimilmente conserverebbe in archivio.
E fervono anche le polemiche intorno all’efficienza reale dello scanner, che costa 150.000 euro (come quello della multinazionale Qinetiq) ma secondo un ampio fronte di esperti britannici – intervistati dal quotidiano The Independent – non sarebbe in grado di intercettare una lunga lista di sostanze a bassa densità, inclusi certi tipi di plastica, polveri chimiche e liquidi.
Ma Frattini si è detto certo che lo scanner sia comunque la migliore possibile soluzione contro le insidie del terrorismo sul trasporto aereo, ammettendo peraltro che la procedura imponga qualche sacrificio ai passeggeri, compensato dalla indiscutibile priorità dell’obiettivo di salvarsi la vita.
Via libera ai body scanner anche dal ministro dell’interno Roberto Maroni, anche se, come egli stesso ha precisato al Sole24Ore, la questione è di competenza delle gestioni aeroportuali. Imminente il primo incontro tra Maroni e il presidente dell’Enac Vito Riggio, per farne installare ‘almeno a Malpensa e Fiumicino’. E per difendere la privacy Maroni pensa a tarare lo scanner perché restituisca immagini ‘opacizzate’, pur utili per rilevare ogni oggetto non pertinente o ortodosso sul corpo del passeggero.
E proprio oggi si riunisce a Bruxelles in seduta straordinaria il comitato per la sicurezza aerea europea, composto da esperti di tutti i 27 Paesi membri, convocato appositamente per discutere degli scanner in tutti gli aeroporti dell’Unione. Decisi all’installazione come noto sia Gran Bretagna che Olanda (che addirittura li vorrebbe per tutti i voli europei). Gli scanner erano già stati inclusi in una bozza di direttiva sulla sicurezza aerea, e poi respinti a maggioranza nel 2008 dal Parlamento europeo, appunto per la difesa della privacy e della dignità delle persone.Fonte: L'Agenzia di Viaggihttp://www.lagenziadiviaggi.it/notizia_standard.php?IDNotizia=151880&IDCategoria=2423
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